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Volvo XC60 “americana”: la bestseller globale sarà prodotta in South Carolina

Volvo XC60 “americana”: la bestseller globale sarà prodotta in South Carolina

A quasi dieci anni dall’apertura del suo primo impianto americano a Ridgeville, nella Carolina del Sud, la casa automobilistica svedese annuncia un nuovo capitolo che unisce strategia industriale e identità globale: dal 2026, la XC60 — il SUV medio più venduto di Volvo — verrà assemblata proprio lì, a fianco della nuovissima EX90 elettrica.

Un passo che non arriva per caso. Oggi la XC60 non è solo il modello più amato dai clienti Volvo nel mondo: è anche l’auto preferita dagli americani che scelgono il marchio scandinavo. Solo nei primi sei mesi del 2025, le sue vendite negli Stati Uniti sono cresciute del 23%, segno che l’equilibrio tra design nordico, sicurezza e prestazioni piace sempre di più. Ed è proprio per rispondere a questa crescente domanda — e rendere ancora più tangibile la promessa “build where you sell” — che Volvo ha deciso di riportare la produzione vicino a chi la guida.

Una scommessa sull’America

“Portare la XC60 a Charleston rafforza la nostra presenza sul mercato americano e crea nuovi posti di lavoro”, ha spiegato il CEO Håkan Samuelsson. La mossa arriva mentre Volvo festeggia i 70 anni dalla sua prima auto venduta negli USA e supera la soglia di 5 milioni di unità consegnate nel Paese. Numeri che raccontano una relazione solida, oggi più che mai strategica. Perché, come sottolinea anche Luis Rezende, presidente di Volvo Cars Americas, “la XC60 è l’auto giusta per questo mercato”.

Negli USA, infatti, oltre un terzo delle Volvo vendute è proprio una XC60. E un quarto di queste sono versioni ibride plug-in, tra le più apprezzate nel segmento premium. Il SUV svedese rappresenta quindi un ponte concreto verso la mobilità elettrificata, un tragitto che Volvo sta percorrendo con decisione — anche grazie alla produzione della EX90 a sette posti, già in corso nello stesso impianto americano.

Ridgeville, cuore produttivo e tecnologico

Lo stabilimento di Ridgeville non è solo un impianto industriale. È una dichiarazione d’intenti. Inaugurato nel 2015, è stato oggetto di investimenti per oltre 1,3 miliardi di dollari per renderlo pronto al futuro: nuove carrozzerie, linee aggiornate, tecnologie flessibili, e una sofisticata linea di produzione per pacchi batteria.

Oggi la fabbrica produce la EX90 e la Polestar 3. E con l’arrivo della XC60, il sito si prepara ad accogliere anche le sue due varianti ibride: mild-hybrid e plug-in hybrid, per soddisfare la domanda diversificata del pubblico americano, sempre più attento alle soluzioni sostenibili ma ancora affezionato alla flessibilità della doppia alimentazione.

Ma dietro ai numeri e agli investimenti ci sono anche persone. Volvo ribadisce l’importanza della manodopera locale, valorizzando lo spirito industriale della Carolina del Sud. Una collaborazione concreta con le istituzioni del territorio, come dimostrano i ringraziamenti ufficiali rivolti al governatore Henry McMaster.

Un simbolo globale che si fa locale

La XC60 è più di un’auto per Volvo. Ha da poco superato la mitica 240 come modello più venduto nella storia del marchio, con oltre 2,7 milioni di unità sulle strade di tutto il mondo. Produrla in America, oggi, significa anche avvicinarla ancora di più a chi la sceglie. Significa cucirle addosso l’abito giusto per affrontare un mercato competitivo, ma ricco di opportunità per chi sa ascoltare.

Il SUV scandinavo mantiene intatto il suo DNA: sicurezza all’avanguardia, cura dei dettagli, eleganza discreta. Ma con il nuovo ciclo produttivo americano, si prepara a scrivere un nuovo capitolo fatto di prossimità, sostenibilità e crescita. Perché nel mondo di oggi, anche le auto globali hanno bisogno di sentirsi “di casa”.

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